liberi cantieri di sbarrax
apatognostico
apatognostico

apatognostico

direi che è uno di quei periodi in cui sono tra l’apatico, lo svuotato e l’agnostico

apatico e agnostico ancor prima che nei confronti di dio e della religione, lo sono nei confronti di aspetti più generali dell’esistenza

sento rigurgiti di entusiasmo e di creatività che spingono dall’interno dell’animella pulsante, ma fanno fatica a trovare una concretizzazione

perchè nel quotidiano spendo tante di quelle energie e preoccupazioni a incastrare come mattoncini del lego le varie cose da fare, che anche una scala di priorità ferrea e qualche aiutino da sistemi di schedulazione, non bastano a far quadrare il bilancio come si deve

o forse semplicemente, come vorrei, ovvero sempre in attivo

se questo è un periodo in cui al lavoro sto cercando di darmi ulteriormente metodo e di aumentare la rigorosità di certe attività in virtù della nuova mansione, di pari passo ci sono altri aspetti che inevitabilmente vanno a farsi friggere, dato che attività che si intersecano con uffici pubblici e privati, ambulatori, gestori di servizi, ecc… non riesci a inserirle in giornate fitte come queste, dove quasi quasi non trovi spazio neanche per un caffè, visto che la task list del mattino grida vendetta e chiama alle scadenze di rilascio di metà e fine mese

c’è sempre chi mi suggerisce “delega“, “chiedi aiuto“, e son sì consigli utili, ma lasciano il tempo che trovano, perchè non puoi chiedere a chi abita a km di te di fare cose per te, in casa tua o per casa tua, fare gli esami del sangue al posto tuo, andare a firmare documenti o fare telefonate al posto tuo

finisce che picchio il possibile, l’incastrabile, il futuribile, in un google calendar che dir si voglia, e mi impongo dei paletti

ma se è vero che una pratica dopo l’altra la si sbriga, l’animella grida vendetta, richiama la parte umana a ribellarsi a una tale esistenza da automa, mi cazzia perchè sono a volte un poco sorridente pezzo di legno nei confronti della fidanzata o dei genitori (che manco li chiamo), perchè mi dimentico di andare a trovare i nonni (sia quella viva che quelli al cimitero)

e anche perchè dimentico di respirare profondamente, di scrivere una poesia, di fare una foto, di commuovermi un po’

5 commenti

  1. Beh… giusto per sdrammatizzare… di poesie direi …. basta.. altrimenti le quotazioni del blog scendono 😛

    E’ sensato vivere tanto per vivere?
    Rincorrere le ore come se fossero oro?
    La Vita con la V maiuscola pretende che noi si faccia le cose che nutrono anima e corpo… non solo corpo..
    Ma è inutile mettere il dito nella piaga.. vedo che la tua è bella infettata…
    Niente virgole… interpreta le frasi sconnesse come meglio credi 😀
    ‘notte

  2. e qual è dunque la ricetta?
    abbandonarsi e scontrarsi con una realtà che non ammette errori?

    purtroppo le ricette non esistono, forse bisogna solo aspettare
    aspettare un tempo migliore, in cui affronterò certe cose non più da solo

    to be continued …

    PS: per punizione alle cattiverie che hai scritto :P, ti condanno a leggerti tutti i post di questa categoria

  3. Andrea

    Ti capisco, la metà dei giorni sono costretto a rinunciare a qualcosa che vorrei fare. Spendo un sacco di tempo a pensare “E questa cosa quando cavolo riesco a farla?”. E non ho ancora tutti i tuoi impegni…

  4. FFrancesco

    Comprendo la sensazione… e pensa che non hai (ancora) figli!! 😀 …E’ anche vero però che con una compagna/moglie è pssibile dividersi un pò qualche compito… e poi permessi/ROL/Avis, babbo babysitter-mimandapicone-trovarobe-ragioniere ancora sprint e automunito (dovrei fargli un monumento…) 🙂

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