liberi cantieri di sbarrax
il mio programma di governo
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10 punti contro 3 “i”: ipocrisia, indifferenza, ignavia.

  • Pannelli Solari
    Vedo in giro gli striscioni “No alle Centrali” di Legambiente. Sento imbarazzanti interviste a scienziati che relegano l’utilizzo dei pannelli solari a un vezzo dei Paesi nord-europei. Eppure un pannello sopra ogni casa, nuova o ristrutturata, pubblica o privata, non solo è possibile, ma è necessario, per andare oltre il concetto della produzione centralizzata di energia elettrica. Se, oltre al fotovoltaico, si considerasse anche l’utilizzo di pannelli per il riscaldamento dell’acqua, diminuiremmo ulteriormente l’inefficienza degli attuali processi di trasformazione energetica globale.
  • Decentralizzare
    Come per la trasformazione dell’energia, anche dal punto di vista logistico, burocratico e tecnologico, il guadagno come resa dalla diminuzione delle spese di controllo e di gerarchia sarebbe inestimabile; si potrebbe prendere a prestito dal modello “peer-to-peer” delle reti telematiche, per ripensare il modo di reperire e fornire merci, informazioni e disposizioni di legge e normative.
  • Infrastrutture pubbliche
    Eliminare, alla radice e senza giochetti azionari, la possibilità che un concessionario delle infrastrutture sia anche operatore su quelle stesse infrastrutture (p.e.: RFI che mantiene i binari deve essere di padroni diversi da Trenitalia; oppure Telecom Italia, se rimane il gestore/manutentore del “doppino”, non può essere anche operatore di telefonia…).
  • Formati Aperti
    L’utilizzo obbligatorio di formati aperti e di protocolli pubblici per ogni tipo di file e informazioni, tra pubblico e privato, deve diventare di legge. Solo così si preserva la legittima concorrenza e non si effettuano discriminazioni tra cittadini-utenti di serie “A” (inconsciamente schiavi) e di serie “B”.
  • AntiTrust ed efficienza
    Stiamo assistendo a un notevole fenomeno di aggregazione e parallelamente a forme di “cartello” sulle offerte “calde” del mercato dei consumatori del cosidetto “ceto medio”… E’ molto più facile trovare compagnie che si mettono d’accordo su un livellamento verso l’alto dei prezzi, anziche’ ragionare su “offro a meno, così vengono di più da me“. Penalizzare fiscalmente settori o accordi specifici di cartello può essere disincentivo, affiancato a un più efficace utilizzo delle unioni dei consumatori.
  • Riuso prima del riciclo
    Stiamo morendo di imballaggi e confezioni.
    Gran parte del nostro tempo e dei nostri scarti se ne va in confezionamenti, bottiglie, flaconi, plastiche, cartoni, lamine e fascette, che potrebbero essere tranquillamente ridotti in quantità se si pensasse a riutilizzare ancor prima che riciclare.
    So che CONAI e molti cittadini dai ritmi di vita “fast” avrebbero da ridire, ma se si va oltre la presunta seccatura iniziale del dover pensare a un mondo non preconfezionato, magari troveremo il modo di diffondere il concetto di dispenser pubblici di generi essenziali come acqua, olio, latte, farina, pasta, ai quali andremo con i nostri contenitori che non si buttano via se non quando sono rovinati. Qualcosa in questo senso si sta muovendo (spuntando distributori di acque minerali e latte anche in alcuni supermercati), ma è ancora troppo poco, nutro il sospetto che la lobby del petrolio (per la produzione di materie plastiche) sia troppo influente per la svolta anche in questo ambito (o sbaglio?).
  • Mobilità senza combustione
    Sono il primo a difendere, a volte, il cosiddetto “diritto alla mobilità personale”, anche se ammetto che a volte esagero.
    Se pensiamo a un motore diverso, che non sia più basato sulla combustione dei derivati del petrolio, direi che abbiamo già fatto un gran passo avanti.
    Non penso che servano dei comici famosi per dimostrare che si tratti soltanto di mancanza di volontà politica e non di incapacità tecnica, vero?!?
  • Trasporti pubblici gratuiti
    I trasporti pubblici dovrebbero essere gratuiti per tutti, al servizio di tutta la collettività, pagati dalle nostre tasse. Non penso che sia una cosa impossibile, sarebbe anche un incentivo a servirsi un po’ meno del mezzo proprio (vedi punto precedente) e a ridurre il congestionamento del traffico.
  • La Mafia è un vizio
    E’ un vizio che possiamo toglierci, forse in una notte e un giorno. Se si vuole, tutti insieme, lo si fa.
  • Cultura della differenza
    Cittadini di altri Paesi che arrivano in Italia per lavorare, persone di preferenze sessuali diverse dal cosiddetto “standard”, persone che scelgono di vivere alla larga dall’informazione impacchettata dei media-corporation, altre che decidono di fare una famiglia secondo schemi che uno Stato non vuole riconoscere perche’ schiavo di un clero “worm-di-sistema”.
    Tutti questi soggetti soffrono ingiustamente di una radicata e provinciale intolleranza alla “diversità”. Addirittura il termine “diverso” arriva, nel linguaggio comune, ad avere connotazione negativa, quasi dispregiativa; invece dobbiamo arricchirci dalla differenza, perchè essa è un valore individuale (ci hanno venduto per anni la balla “siamo tutti uguali”, quando in realtà siamo tutti diversi e dovremmo fermarci a fare tesoro delle nostre peculiarità).

13 commenti

  1. Andrea

    Decentralizzare

    Significa aumentare i costi di organizzazione, forse ingigantire la macchina burocratica, moltiplicando gli enti e in un paese come l’Italia, dove nepotismo e clientelismo sono all’ordine del giorno, potrebbe significare aggiungere incompetenza all’incompetenza

  2. Andrea

    *Formati aperti:D’accordissimo
    *AntiTrust ed efficienza: dovrebbe esistere un antitrust con poteri veri non preoccupato più di difendere le ditte che i consumatori!!
    *Riuso prima del riciclo: d’accordissimo, ovviamente sono le 7 sorelle che governano il mondo aproposito: http://motori.alice.it/Auto/Magazine/hondafcx.html
    *Trasporti pubblici gratuiti: mmm insomma, io sarei anche più drastico, parcheggi fuori città gratuiti e citta chiuse al traffico privato salvo per il trasporto merci
    *La Mafia è un vizio: bisognerebbe abituare la gente alla legalità fin dalle piccole cose:il casco per i motorini, le carte per terra, il rispetto del codice stradale, controlli fiscali severi, far sentire che lo stato c’è non solo per le tasse
    *Cultura della differenza: d’accordo.

  3. pelo

    bello … come tutti (o quasi) i programmi elettorali 🙁

    quanti e quali di questi punti riusciresti a portare a termine prima di ‘standardizzarti’ alla classe politica?

  4. ma ci sono delle elezioni? mi sono perso qualche cosa?

    il tuo programma e’ super condivisibile, e se ti candidi ti voto, ma, temo, tu sia gia’ spacciato, prima ancora di correre, la politica e’ un’altra cosa 🙁

  5. So che parli per cognizionee di causa, Lele, ma con la cognizione di ciò che s’intende oggi con il termine “politica”.

    Il senso del mio post era un altro.

    Continuare a pensare che tanto “non serve a niente” è proprio ciò che alimenta la politica che tu conosci e che pensi sia l’unica possibile in Italia.

  6. io non ho detto che non serve a niente, anzi, ho dichiarato che sostengo la tua candidatura (quando, dove?). ho detto solo che la politica non e’ fare cose buone e giuste, ma e’ semplicemnte un accordo contrattato costante.

    le cose che proponi sono di buon senso, utili ed opportune

  7. hai anche il mio voto, il programma lo condivido quasi nella sua interezza, tranne per quel che riguarda l’ ultimo punto: l’ argomento è vastissimo, ma cerco di imitare la tua concisione.

    🙂

    sono favorevole alla valorizzazione delle differenti culture e strutture sociali, e ci mancherebbe. il pericolo serio che vedo è quello di un paese che fa a pezzi il proprio tessuto culturale o lo svende o lo lascia in balia di chi ha meno rispetto per fare spazio a culture diverse. è giusto che le identità storico/culturali vengano preservate e quando possibile valorizzate, ma senza dimenticare che una cultura ha una sua ragione d’ essere per tutta una serie di eventi storici, politici, religiosi, geografici ed economici proprio dell’ area che l’ha prodotta.

    facendo un esempio banalissimo: personalmente sono favorevole all’ uso del velo da parte delle donne di fede musulmana (lasciando da parte in questa sede sottigliezze su barbarie, ecc…), ma sono contrario al fatto che chi non è cattolica obblighi la scuola a rimuovere immagine sacre cattoliche dagli edifici pubblici. insomma … RISPETTO per tutti.

    non ha senso svilire la propria cultura per favorire quella altrui, spesso più intransigente.

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