magari tutti tutti i giorni, mi annoierebbe un po’
ma pensare (anzi, ripensare) di poter lavorare da casa, avendo tutti gli strumenti a disposizione, e non poterlo fare solo per questioni burocratiche e culturali, un po’ rabbia la fa
in fondo, spostarsi (in treno), interagire coi colleghi (che non sono poi tutti così antipatici, dai :P), sono componenti della giornata che non sempre pesano
è altrettanto vero che, in mattine come queste, nelle quali dovevo andare in banca per fare determinate pratiche (impossibili da fare via home banking), e aspettare il tecnico per la manutenzione annuale della caldaia, prendere mezza giornata di ferie è veramente un peccato, visto che avrei potuto tranquillamente fare un sacco di cose collezionando i tempi morti tra un impegno e l’altro
tra l’altro, non sono nemmeno pagato a ore (ma son mensilizzato)
ma immagino che, per arrivare a una tale maturazione culturale per la quale vengono valutati gli obiettivi raggiunti e la reciproca fiducia datore-dipendente sia cosa scontata, dovranno passare ancora diverse generazioni all’interno del feudo
magari generazioni no… pero’ forse hai centrato un punto nodale.
mi accorgo che in alcune grandi realta’ il telelavoro finisce per diventare economico, ma come dici tu il punto e’ solo culturale. siamo usciti dall’era fordista in tutto e per tutto, tranne che per la mentalita’:-)