liberi cantieri di sbarrax
La politica e l'Attenzione
La politica e l'Attenzione

La politica e l'Attenzione

Luca De Biase scrive:

In televisione vince la strategia della disattenzione e il messaggio ripetivo urlato con violenza e subito passivamente. In rete può prevalere la strategia dell’attenzione, la cura per le istanze di molti, il messaggio formato dall’insieme paritario di chi offre quello che dice e di chi si dispone attivamente ad ascoltare.

Un partito che voglia cambiare la visione del mondo prevalente, influire sull’agenda, cambiare le valutazioni sul progetto di società da costruire, dovrebbe rifiutare la centralità della televisione e tener conto delle opportunità offerte dai media sociali.

L’invito a spegnere la televisione è più forte che mai.
Ieri sera tornavo da una conferenza provinciale del pd in cui si è parlato di cose vere, non della politica da gossip televisivo, e mi trovavo a leggere commenti alla trasmissione di santoro: ho reagito invitando a seguire la politica in prima persona e non i teatrini da tubo catodico. Paragonabili a un reality show del cattivo gusto e della demagogia svenduta.

Comunicare, faccia a faccia e via web, realizzando una comunicazione diretta e consapevole, è il modo di rimanere attaccati coi piedi per terra.

7 commenti

  1. eh
    bello
    sarebbe
    peccato che poi per uscire dalla stanza dove sei devi parlare alla pancia della gente (io direi le persone, ma qui si tratta proprio di gente) e ci si aspettano (a quanto pare, o voti e i sondaggi son li da vedere), sicurezza, pane e figa de minimis e per stare tranquilli anche un po di puttane e champagne!
    e siccome i reality di cattivo gusto (io ho smesso con la tv ma credo di sapere di cosa parli) sono i programmi con lo share maggiore…. il problema è concreto.
    /me mesto :-S

  2. Sì può fare di meglio: dal 2002 (ma forse anche prima) evito di accendere quel generatore di idiozie mediatiche.
    Il prossimo passo è di recarmi alla piattaforma ecologica comunale e disfarmi di quell'ingombrante ferraglia.

  3. FFrancesco

    La mia tv è usata quasi unicamente per vedere DVD a noleggio e console. Ma è buffo che proprio ieri sera ho visto un pezzo di Report su Rai3 e ho pensato che dovrei sforzarmi ogni tanto di guardarla la (buona) TV. Voglio dire che rifiutare questo tipo di media in maniera integrale probabilmente non è corretto (e mi metto fra quelli che lo stanno facendo). Insomma non so se Elvis (che ho sempre ammirato per questo e i dischi delle Sun Sessions) ha fatto bene a sparargli al suo televisore… magari dopo c'era una trasmissione sull'abuso dei medicinali… 😉 ciao

    1. i contenuti di qualità in effetti si possono consultare anche in Rete 😉 – la differenza è proprio nella logica: al palinsesto televisivo devi adattarti, al massimo scegliere quel poco che fa ancora qualità; in Rete sei tu che quando e come vuoi fruisci dei contenuti che vai a cercare. Anche per me quel quadrettone è ormai il terminale di wii e hdd-player

    1. il lavoro del politico è prendere voti, prima di tutto. per prendere voti fa due cose: agisce salvaguardado gli interessi e i desiderata del suo bacino elettorale e poi racconta le cose che fa.
      la seconda parte, da quando berluscono ha cominciato la politica degli annunci è diventata preminente, quindi il politico rincorre il consenso a suon di comunicati e strilli vari.
      i giornali riprendono solo le "notizie" ovvero gli strilli.
      le cose importanti e sensate spesso non sono "notzie".
      è una questione di modello, che sta portando la poltica ad incancrenirsi su sè stessa.
      meno male che qualcuno si salva, ma ahimè son gran pochi. per quello parlavo di share e di "gente" :-S

  4. son d'accordo su tutto – come anche sulla necessità di far notizia sulle nuove forme di comunicazione che soprattutto internet ci mette a disposizione, senza mai dimenticare poi il faccia a faccia – ma poi queste cose me le hai insegnate tu, che te le dico a fare ? 🙂

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