liberi cantieri di sbarrax
Valico Sant’Antonio
Valico Sant’Antonio

Valico Sant’Antonio

Esistono e resistono, nell’immaginario personale così come nella realtà, dei luoghi che superano la realtà stessa, la frenesia, la quotidianità, le cianfrusaglie mentali che confondono la nostra mente per gran parte delle giornate. Si contano sulle dita di una mano, tali luoghi.

Per me uno di questi è Valico Sant’Antonio, passaggio mistico tra Pellegrino Parmense e Salsomaggiore Terme, un’altitudine di 650 m s.l.m., poche case, antenne e ripetitori posti sulla montagna adiacente.
Modesti segnali di modernità soltanto accennati, in un panorama di isolamento, silenzio, di confine.
Una sorta di varco dimensionale, tra una pianura padana vista dall’alto e l’intimità di un pezzo di Appennino tosco-emiliano sinuoso, scarsamente abitato, poco glamour nonostante la quantità di affascinanti percorsi fatti di boschi, animali, persone con la faccia squadrata, cibo intenso e vino ruvido. Le strade delle automobili lì passano in continuazione da una provincia all’altra, Piacenza, Parma, Reggio… poco importa, i sapori, i colori, la parlata, son quelli, dai, e capisci che i confini son buoni solo per quel disciplinare snob del Parmigiano Reggiano (…).

Oggi i territori di pianura eran coperti da nuvole basse, dense, simili alla schiuma di un cappuccino ben fatto.
Là sotto ci sarebbe stato buio, pioggia fredda e sottile, sensazioni di un inverno mentale chiuso in se stesso.
Sul Valico no, eri nel sole tramontante, sopra alla bruma che avvolgeva il castello di Pellegrino Parmense, un edificio schivo e virile che si fa vedere solo da certe angolazioni.

Il silenzio sul Valico è Silenzio vero; se lo riprendi col telefonino sentirai solo il rumore di fondo del dispositivo; se non abbaia il cane della casetta bianca ricoperta da assi di legno scuro sul davanti, fai i conti solo col tuo respiro.

Mi sono chiesto più volte, in passato, cosa potesse significare trasferirsi in un posto del genere, abitarci.
La risposta non arriva mai perché il contesto in cui mi trovo a rispondere è sempre influenzato da una società che blinda a dei luoghi fisici e a delle pratiche abitudinarie, dato che è incapace di fare di meglio.
Qualcuno di mia conoscenza è riuscito a fare di un posto simile il posto dove vivere, quindi non è impossibile avvicinarsi al Silenzio che riempie, anche in chiave di vita quotidiana.

Valico Sant'Antonio

3 commenti

  1. MG

    Te lo dico io come ci si sente, vivi.
    Abito esattamente li (di fatto abitavo…) e viaggio per lavoro. Il mondo è sconfinato ma più lo giri e più ti vien sempre voglia di tornare a casa. Guarda le mie foto su flickr (mattia.gambazza), forse riescono a descrivere meglio quello che voglio dire.

    Bella recensione.

    Ciao

    M

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: