liberi cantieri di sbarrax
scatole e mondi
scatole e mondi

scatole e mondi

c’è quel mondo in cui vivi tu, ed è una scatola
c’è tutto il resto, e spesso non lo vedi senza rompere le scatole

quando stai troppo dentro alla tua scatola, senza guardar fuori, perdi la dimensione della realtà
se pensi che una scatola sia troppo stretta per te, e ti intestardisci a vivere senza limiti e recinti, probabilmente ti troverai ad un certo punto a guardare insoddisfatto il tuo presente

tutto questo per dire che ho avuto una giornata in cui la delusione per le persone aventi il mio stesso datore di lavoro (chiamarli colleghi mi sembra troppo amichevole) supera perfino l’amarezza per la pessima qualità della mia attuale situazione
è anche vero che fuori dal mio scatolotto di vita vi son problemi e angosce ben più gravi della piccola e quotidiana fiera dell’assurdo in esso rinchiusa. Prima o poi me ne andrò, fuori dalle scatole, serenamente.

da “1984”:

Si chiese, come aveva fatto parecchie volte in passato, se per caso non fosse pazzo. Forse, a ben pensarci, un pazzo non era che una minoranza formata da una sola persona. Un tempo era segno di follia credere che la terra girasse intorno al sole, oggi lo era il ritenere che il passato fosse immutabile. (…) La visione del mondo che lo informava negava, tacitamente, non solo la validità dell’esperienza, ma l’esistenza stessa della realtà esterna. Il senso comune costituiva l’eresia delle eresie.

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