Perchè la maggioranza dei preti si fa pagare (o comunque è incline ad accettare un pagamento) per celebrare un matrimonio o qualche altra cerimonia sacramentale? …
liberi cantieri di sbarrax
Perchè la maggioranza dei preti si fa pagare (o comunque è incline ad accettare un pagamento) per celebrare un matrimonio o qualche altra cerimonia sacramentale? …
Beh non sono pagamenti, sono offerte :-))))))
la chiesa e’ un soggetto che sul territorio fa politica e detiene del potere.
i soldi sono lo strumento per continuare a farlo
i preti agiscono in nome e per conto della chiesa
ps
vorrai mica sposarti in chiesa???? 😛
sillogismi a parte, il sostentamento del clero è un’altra cosa, rispetto alla richiesta di denaro in cambio di una cerimonia (che dovrebbe esser gratuita)
quasi sicuramente mi sposerò in chiesa, per volere della fidanzata e della sua famiglia
il sostentamento del clero infatti e’ un’altra cosa, sto parlando di presenza della chiesa sul territorio.
e poi la chiesa, dopo le indulgenze (la vendita delle indulgenze) ha mantenuto un vantaggio competitivo ancestrale, non sto scherzando :-/
ma infatti … e sapete che ridere e quante litigate per spiegare che il giorno in cui darò 1€cent a un prete sarà quello in cui lo stato vaticano avrà venduto tutte le sue proprietà immobiliari e mobiliari, quello in cui il papa sarà vestito sobriamente e non con milioni di euro addosso, ecc…
credo che il discorso di Lele e riguardante il potere politico della chiesa, sia proprio centrale. in quale altro stato un culto (che laicamente parlando è qualcosa legato alla cultura) affonda le sue radici tanto profondamente nella struttura sociale da potersi permettere comportamenti di questo tipo?
anticamente i “padri della chiesa” hanno denominato simonia tutti quei comportamenti che miravano a conseguire privilegi legati alla probità cristiana tramite il denaro (simonia prende il nome da simon mago, che tentò di comprare con il denaro i poteri di cui lo spirito santo aveva investito pietro – atti degli apostoli). che differenza morale c’è tra allora, le indulgenze ed ora?