L’insolito accordo porterà circa duemila persone alla divisione hardware di Google per progettare nuovi smartphone Android
Considerazioni:
Motorola era uno scherzo o una scommessa persa?
In Italia la sezione “ricerca e sviluppo” è tendenzialmente snobbata, da noi si pagano tanto i commerciali, sarebbe impensabile un’acquisizione del genere di un tale asset e basta (Paese arretrato che non siamo altro).
Non mi ero mai accorto (che distratto!), in tutti questi anni di utilizzo delle soluzioni Google, che scegliendo di sincronizzare le foto in “dimensioni originali” esse andassero a impegnare la quota Drive, a differenza di quelle in “alta qualità” che rientrano nel piano di backup gratuito di Google Photo.
La differenza tra un ordine piazzato su Google Store e uno su Amazon è enorme.
Ordino un Chromecast il 29 dicembre 2016, pacco preparato nel 2017…
ci può anche stare ma… “fa strano”
Esce il messaggio “Approfitta della spedizione gratuita“. Io approfitto, però si tratta di posta ordinaria, priva di tracking number, insomma qualcosa di non tracciabile.
Infatti sul riepilogo dell’ordine non c’è indicazione, e successivamente viene messo un range di riferimento in cui la spedizione potrebbe essere consegnata.
Sostenere che tutto questo, nei meandri della guida online, sia espressamente indicato, è un po’ debole, secondo me.
Amazon, e-commerce magentiani e non, hanno disegnato da tempo una strada che punta a un punto forte di monitoraggio della situazione: tipicamente carrello e gestione ordini, dai quali so cosa sto per comprare e so che fine ha fatto la roba che ho già comprato.
Prime poi ci abitua a avere nella gran parte dei casi la spedizione gratuita e nel giro di 1/2 giorni.
Devo dire che il team di assistenza, sia telefonica che via email, si è rivelato moltocortese e pronto nelle risposte, non c’è che dire. Mi hanno chiesto cosa volessi fare e appresa la mia scelta mi hanno rimborsato l’acquisto sulla carta.
Secondo me affidarsi a soluzioni di spedizione non tracciabili e avere una scheda ordini così carente di dettagli non è molto all’altezza di una grande azienda come Google, tutto qua.
Ho anche l’impressione che Google Store sia un prodotto abbandonato a sè stesso, forse in via di dismissione, visto che vendono solo 3 dispositivi e qualche cavetto. Magari mi sbaglio, eh.
EDIT
Fatto sta che con ritardo abissale il Chromecast 2 è arrivato, e io correttamente li ho avvisati: gentilmente mi hanno ringraziato, senza costi aggiuntivi. Dei signori.
Alla fine di una vicenda giudiziaria che era iniziata nel 2010, la corte federale di San Francisco ha stabilito che Google non ha violato il copyright di Java, detenuto da Oracle, sul sistema operativo per device mobili Android. Con questa decisione a proprio favore, il colosso di Mountain View non dovrà più pagare la ingente richiesta danni (9 miliardi di dollari) alla società fondata da Larry Ellison. Oracle avrebbe comunque, secondo alcune fonti di agenzia, deciso di ricorrere in appello.
Uno di quei pensieri semplici e semplicistici, da treno del mattino cogli occhi stropicciati e il cervello in modalità basso consumo… Ma non è che google, con questa idea di unificare android market e uno store ludico–musicale-etc, rischia per l’ennesima volta di rincorrere senza riuscirci idee degli altri con qualche milioncino di utenti (tipo itunes &c.)…?
Un po’ come con plus, che non solo non riesce a fare concorrenza reale e numerica a Facebook o a Twitter – e lo percepisco dalla quantità di discussioni e di traffico – ma soprattutto non è entrato negli usi della ggente, nonostante il peso specifico di google che tutti conoscono. La considerazione che il brand android ne esca sminuito secondo me è valida e, a naso, mi sembra un po’ una strategia masochista, visto che il compratore medio italiano di smartphone ormai sa cosa sia android, lo vede nelle vetrine e sui volantini, ha imparato a riconoscerlo e confrontarlo con la tecnologiai-di Apple e al resto degli smartphone “dove non sai di preciso il sistema operativo” (p.e. bada e ormai, symbian)
abbiamo visto parecchie idee di google, alcune buone ma copie di altre idee (buzz), altre talmente avanti che non sono state capite abbastanza (wave, che peraltro non era fatto molto bene, troppi bug anche per una alpha release)
…a real good goal for an efficient management of many personal gmail accounts: wouldn’t it be great if we can merge them under a unique google profile and control them in a proper tab in google plus?
this is my case
I have several accounts, opened for specific circumstances: one for personal mail, one for social networks and other services, one is a replica for my business calendar (my company’s office suite is not configured to be used via mobile – sob – so I had to work it out, and gmail was the solution of course). At the moment, it’s possible to configure “multiple account options” in our gmail account, but it only works as an account switcher. What I need is that Google recognize me always as Marco Frattola’s profile, with differents mail/calendar/docs account. I’ll be satisfied if only emails were distinct.
As we can see, google plus is becoming richer week after week, of new features, and bug fixes too. things I’d like to see most are two:
– integration with google reader, putting our aggregated feeds (or selected ones, to avoid noise) into the stream
– configurable stream: a panel where you can choose what & who may appear in the main flushing stream
I think they’ll fix things like: +1s given in plus not shown in “+1’s” panel; when you post you can attach just one kind of stuff; and some other bugs in android app (annoying: you can’t give +1 on comments; you can’t limit reshare on posts; etc.), I’m rather confident 😉
un social network pulito che ricorda Diaspora per l’approccio alla pubblicazione per ambiti di persone definiti dall’utente
e’ dato per ora in beta test a un numero “ristretto” di persone
l’integrazione con gli altri servizi google e’ la sua forza, e anche la sua debolezza per gli ansiosi della privacy
la flessibilita’ tipica di un sistema destrutturato lo terra’ forse lontano dall’utente medio di facebook, che quindi non verra’ intaccato per ora nel suo ruolo di bacheca globale, rende invece g+ un gingillo che puo’ sostituire la velocita’ di twitter, e potrebbe fagocitare il tanto caro friendfeed, a cui siamo affezionati di nicchia
di friendfeed non ha per ora l’alimentazione automatica da feed rss esterni, e i tanti metodi veloci di posting, ma penso.sia solo uma questione di tempo
…ecco, ora su uno degli schermi del mio androide ci son 4 icone (g+, twitter, fb, youfeed)… su quale clicchero’ per condividere qualcosa?
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