liberi cantieri di sbarrax
aziendalismo
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Non sarei aziendalista neanche se l’azienda fosse mia.

(autocitazione)

a questa frase i reparti di “risorse* umane” si spaventano, pensano (erroneamente) che si tratti di un “facile traditore” o di un piantagrane o di una persona che non “manifesti attaccamento all’azienda”

e in effetti mi domando come si possa essere “attaccato ad un’azienda”?
Quanto ad un’automobile con cui ho viaggiato tanti anni insieme alle persone care…
ovvero uno strumento (come un frigorifero, un tostapane, un armadio) che ti serve a fare cose insieme agli altri, niente di più, credo.

Pensare a un’azienda come all’insieme coincidente delle persone che lavorano per lei, la trovo una forma di confusione, a tratti di mistificazione, comoda da un lato per montare un senso di colpa in caso di distacco e, di riflesso, usare questo parte emotiva per cercare di dissuadere il lavoratore dal dare le dimissioni.

Tutte le ricette, come le carte aziendali o la cultura aziendale, diventano poi per alcuni dei veri mantra, e non so se ci credano o facciano finta solo per fare i ruffiani.

Preferisco respirare l’aria di mare o di montagna piuttosto che “respirare la cultura aziendale”, e se per tale pensiero mi consideri un sovversivo: ahimé, ti hanno fatto il lavaggio del cervello

Note

(*) la persona non è una “risorsa”, è una persona, punto. Cambiate quello schifoso modo di chiamare i lavoratori e tornate alla più dignitosa definizione di “ufficio del personale”, dai!

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