liberi cantieri di sbarrax
esperienzaSalentina2.0
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ovvero, tornare a fare il diario, a tre anni di distanza, del viaggio in una terra splendida, immutata, semplice e pulita come la sua gente, la sua terra, i suoi (2) mari – il salento

24 agosto

partiamo nel tardo pomeriggio, mangiamo un panino quasi subito, e poi ci chiama alfre’ (l’autotoctono 😉 ) per chiederci “dove state?” (chissa’ quante male parole al sentire “siamo quasi a bologna“)
la notte trascorre di caffeina e di altri panini portati da casa, un trip da occhi tenuti aperti con lo stecchino

25 agosto

senza alcun intoppo e in perfetta tabella di marcia, alle sei e mezza del mattino ci affondiamo nei sedili della yaris finalmente giunta in quel di salve e parcheggiata davanti agli uffici della polizia municipale
un’ora dopo, uno sportivissimo alfre’ ci viene a prendere e ci porta alla sua casa di mare a fare colazione (terrazza stupenda, vista mozzafiato di colori e di orizzonti, a qualche tornantino dalla torre di torre vado), per poi accompagnarci alla casa (a pescoluse) dove avremmo passato le vacanze
dopo il primo contatto con la spiaggia (si arrivava, in cinque minuti attraversando i tipici vitigni tenuti bassi e qualche uliveto, al bagno maldive) e una spesa pomeridiana (chiamamola d’inizializzazione), mangiamo ammirando il mare dalla terrazza, in un clima irreale, così lontano dalla sciocca frenesia padana, così vicino a quello che il cuore vorrebbe per ogni giorno della sua vita…
dopo cena, faccio toccare con mano a laura cosa significhi gallipoli di sera, ed è una bella emozione di gente, muri, voci e sapori

@ pescoluse@ pescoluse@ pescoluse@ pescoluse@ pescoluse@ pescoluse

26 agosto

la giornata soffiava di vento, la spiaggia, a vederla dalla colazione in terrazza, sembrava un vortice giallo di sabbia… abbiamo quindi puntato a nord la vettura, attraversando un’incasinata leuca, una faticosa castro, una formicolante e luccicante santa cesarea, finiamo per andare a gustarci otranto, in tutto il suo splendore
la sera, a letto presto.

@ otranto@ otranto@ otranto@ otranto@ otranto@ otranto

27 agosto

giornata di spiaggia, mooolto protetta
serata in una maglie che mai avevo visto di sera, e che sapeva di frizzante e di gente contenta per strada. belle sensazioni

28 agosto

altra giornata di vento inclemente e di necessità, che limitano il tempo in spiaggia e ci portano nei dintorni di maglie a fare alcune spese
in serata, mangiamo ‘na pizza a torre vado, sentiamo tamburelli e fisarmonica… ci avviciniamo… ed è Pizzica!, suonata e ballata dal giovane gruppo l’arte noscia e partecipata da una piazzetta gremita

29 agosto

giornata di spiaggia, sera di città… Lecce, invasa di artisti di strada e turisti stranieri, è un incanto per gli occhi e per l’impatto visivo – memorabile la mangiata che ci siam fatti in quel ristorante dietro piazza sant’oronzo

30 agosto

mattina grigia, non sarà un grigio padano, ma è comunque un vento diverso dal precedente scirocco, che frulla infido fra le foglie degli ulivi e porta freddo umido sulla pelle che lasci scoperta… dunque, ci si mette in moto, per infilare, una dopo l’altra, le piccole gioie della costa jonica, passando per ugento, e finendo col pranzare a gallipoli, per ammirarla in un pomeriggio riaperto di sole
galatina, di sera, è la ciliegina sulla torta, di una serena giornata, itinerante e curiosa

@ ugento@ m. di ugento@ gallipoli@ gallipoli@ gallipoli@ galatina

31 agosto

quelle acque, imperdibili, animate da onde divertenti e trascinanti, sussurravano nelle orecchie “non te ne andare, non…“, ed era già nostalgia da ultimo giorno
pizza e camminata serale, in riva al mare, a santa maria di leuca, suonano a volume assai basso

1 settembre

congedati dai gentilissimi padroni di casa, si parte al mattino, ci si ferma nei dintorni di otranto per acquistare prodotti tipici, ci si perde due volte alla fine della tangenziale di bari (vicino a bitonto), si fa il pezzo da pescara fino a osimo a singhiozzo, fino a code permanenti, grazie al carissimo paparazzinger che in quel giorno proprio aveva deciso di andare a loreto (scatenando il putiferio logistico)
uscita tattica a gradara per cenare e fare digerire i rallentamenti a una pigra a14, quando vi rientriamo è talmente liscia e sgombra che anche il raccordo-imbuto di bologna diventa un esofago libero, e non fai in tempo ad abituare gli occhi che ti ritrovi nel buio del tuo paesino padano…
scatta il sorriso solo quando estrai dalla valigia quell’oggetto che sa di salento, di movimento, di sole e ritmo, e ti riporta a quella serata di danza:

@ pescoluse

2 commenti

  1. Bella pagina. Anche dei nostri amici sono stati entusiasti di Gallipoli e dintorni anni fa e l’abbiamo nelle ns. prossime mete estive… è che in famiglia abbiamo il Mal Di Sicilia, e se cominciamo a pensare di andare verso sud come nel 2006… ci ritroviamo nell’isola dalla quale deriva buona parte del mio DNA!! 🙂

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