liberi cantieri di sbarrax
drin drin
drin drin

drin drin

Il sole non scalda, stamattina.
E non valeva proprio la pena di portarsi dietro la macchina fotografica.
Questa città lodigiana, piena di questi lodigiani, mi provoca rabbia, lo ammetto.
La prima reazione si chiama schifo, o pena.
Poi queste emozioni diventano rabbia, nel momento in cui realizzo che in questa città purtroppo è conservato, almeno per ora, un potere e un vantaggio rispetto a me, che io non ho (per il momento) le capacità e la possibilità di ribaltare.

cambiando discorso

Notevole questo sfogo anti-ipocrisia di sasaki; di questo tenore ce ne vorrebbero di più e su più fronti: non si tratta di fare gli “antiproibizionisti”, è solo che cresce la quantità di persone che non ha più voglia di farsi prendere in giro da politici e prelati (che stanno tornando a fare i politici con la voce grossa, si vede, dal momento che democrazia cristiana non è più quella di una volta)… queste categorie di persone che hanno in mano la più consistente fetta di mezzi di comunicazione per la massa, continuano a sostenere (commettendo un bluff più che consapevolmente) che fenomeni come convivenza civile e coppie di fatto, tossicodipendenza e relativa criminalità connessa, prostituzione e sfruttamento relativo, divorzio, aborto, omosessualità, fecondazione assistita e altre pratiche derivanti dai progressi della biogenetica (e mi fermo qui, ma potrei proseguire), siano “problemi” e “aberrazioni” della società moderna… Signori, no, sono la REALTA`.
E, sveglia sveglia, stiamo arrivando.
Stiamo arrivando, a dire, anche casa per casa, se necessario, che la manfrina episcopale è un brodino andato a male, è ora di cambiare cibo.

4 commenti

  1. Bravo Marco. Quello che io direi a certa gente, a prescindere dal fatto che io possa avere una fede o essere ateo, sarebbe molto più terra terra: avete rotto gli zebedei. L’ Italia è uno Stato LAICO capito? e LIBERO, libero per TUTTI e speriamo in un futuro non troppo lontano: moderno.

  2. Cresce, sui blog, il rifiuto.

    Il rifiuto a questa tragica tendenza mediatica, attraverso la quale la rete commerciale del vaticano (aka “CEI“), sta conducendo una prova di forza contro uno status di laicismo e di progresso incipiente che ormai in Italia sembrava essersi affermato, grazie (forse) anche all’assenza di una DC forte e presente come una volta.

    Segnalo, al di là del pezzo di sasaki:

  3. sacrosante verità cari Sbarrax e Raval.

    se lo scorso papato si era distinto per mass-mediaticità (non a caso un Papa/attore) e un sottofondo reazionario, quello attuale ha gettato la maschera.

    Povera Italia … stato sovrano, laico, democratico, antifascista e millenario (checchè ne vengano a dire Bossi et similia) costretto ad assistere impotente all’ “outing” di esponenti di sinistra che confessano la propria religiosità come se si trattasse di un peccato mortale nei confronti del partito, nascondendo neanche troppo astutamente becere strategie di mercato politico.

    se un politico di sinistra, da cui ci aspetteremmo quanto meno una visione profondamente laica della res publica, sente che è venuto il momento di saltare in corsa sul carrozzone della religione beh … mi sento quasi pronto a chiedere asilo politico a Israele che, almeno, della propria religione ha fatto la propria bandiera.

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