L’insolito accordo porterà circa duemila persone alla divisione hardware di Google per progettare nuovi smartphone Android
Considerazioni:
Motorola era uno scherzo o una scommessa persa?
In Italia la sezione “ricerca e sviluppo” è tendenzialmente snobbata, da noi si pagano tanto i commerciali, sarebbe impensabile un’acquisizione del genere di un tale asset e basta (Paese arretrato che non siamo altro).
…a real good goal for an efficient management of many personal gmail accounts: wouldn’t it be great if we can merge them under a unique google profile and control them in a proper tab in google plus?
this is my case
I have several accounts, opened for specific circumstances: one for personal mail, one for social networks and other services, one is a replica for my business calendar (my company’s office suite is not configured to be used via mobile – sob – so I had to work it out, and gmail was the solution of course). At the moment, it’s possible to configure “multiple account options” in our gmail account, but it only works as an account switcher. What I need is that Google recognize me always as Marco Frattola’s profile, with differents mail/calendar/docs account. I’ll be satisfied if only emails were distinct.
As we can see, google plus is becoming richer week after week, of new features, and bug fixes too. things I’d like to see most are two:
– integration with google reader, putting our aggregated feeds (or selected ones, to avoid noise) into the stream
– configurable stream: a panel where you can choose what & who may appear in the main flushing stream
I think they’ll fix things like: +1s given in plus not shown in “+1’s” panel; when you post you can attach just one kind of stuff; and some other bugs in android app (annoying: you can’t give +1 on comments; you can’t limit reshare on posts; etc.), I’m rather confident 😉
un social network pulito che ricorda Diaspora per l’approccio alla pubblicazione per ambiti di persone definiti dall’utente
e’ dato per ora in beta test a un numero “ristretto” di persone
l’integrazione con gli altri servizi google e’ la sua forza, e anche la sua debolezza per gli ansiosi della privacy
la flessibilita’ tipica di un sistema destrutturato lo terra’ forse lontano dall’utente medio di facebook, che quindi non verra’ intaccato per ora nel suo ruolo di bacheca globale, rende invece g+ un gingillo che puo’ sostituire la velocita’ di twitter, e potrebbe fagocitare il tanto caro friendfeed, a cui siamo affezionati di nicchia
di friendfeed non ha per ora l’alimentazione automatica da feed rss esterni, e i tanti metodi veloci di posting, ma penso.sia solo uma questione di tempo
…ecco, ora su uno degli schermi del mio androide ci son 4 icone (g+, twitter, fb, youfeed)… su quale clicchero’ per condividere qualcosa?
Mi sono accorto ora che dentro Gmail c’è la possibilità di creare/gestire etichette annidate:
ovviamente per chi usa la posta di gmail via imap, poco cambia, visto che nel client di posta (p.e. thunderbird) già si potevano fare tutti gli spostamenti/annidamenti voluti, ma poter gestire questa flessibilità anche nella webmail è notevole (e, come ci ha abituato google, è ben implementato).
Ammetto che, mentre provavo gmail offline, mi è venuto lo sghiribizzo di farci un post, catturando le fasi più significative di un processo di “installazione” veramente veloce e facile da effettuare.
Ma i tutorial e le descrizioni passo-a-passo le sanno fare meglio altre persone, quindi appena ho letto questo post di Dario Salvelli, ho ridimensionato l’iniziativa e mi limito dunque a una considerazione: non sul “perchè usare gmail offline”, e nemmeno sul “quando“, ma più semplicemente sul “come“: infatti non è certamente un prodotto innovativo di per sè, un client per la posta offline… e come si discuteva qui, oggi come oggi parlare di “offline” suona pure anacronistico; le esigenze possono essere le più disparate e probabilmente sono più legate a circostanze di nicchia o di emergenza (posti senza copertura wi-fi o umts, periodi di “buio di connettività” casalinga, viaggi su treni “sfortunati”…), ma direi che il vero punto vincente è la strategia di bigG: prima ti abituano a “essere gmail-centrico”, infarcendo una webmail di feature come la chat (+audio + video), i task, e vari altri lab, e poi ti tolgono anche una delle ultime remore che potresti avere nell’utilizzare solo gmail al posto del tuo client di posta preferito… il che significa essenzialmente abituare gli utenti a usare sempre e solo la loro interfaccia, che è ovviamente un ottimo vettore di advertisement.
Senza contare che se usi diverse piattaforme, probabilmente dovrai gestire client diversi o comunque passibili di un minimo di gestione; mentre per gmail offline non c’è altro che da installare Google Gears, quindi nessun altro applicativo particolare, di cui imparare o manutenere le funzionalità.
e vi accorgete della potenza nel momento in cui attivate l’integrazione con friendfeed: avrete nei commenti del blog anche i commenti fatti all’item corrispondente in friendfeed, creando così un circolo davvero virtuoso di discussione che si svincola dal punto di ingresso del commento e del modo di arrivare ai contenuti
non metto in dubbio che ci siano delle altre piattaforme di commenti – l’unica che ho provato prima di questa è stata coComment – ma l’integrazione così intima (vedi: acquisizione da parte di Automattic, la ditta dietro a WordPress.com) con wordpress è effettivamente un valore aggiunto enorme, anche solo per il sync biunivoco dei commenti tra il database locale e quello di intensedebate (che permette in ogni momento di abbandonare la piattaforma senza perdere i propri commenti).
trovo le seguenti caratteristiche molto più di una wish-list, direi che sono una naturale evoluzione di strumenti che ora più come mai raccolgono audience e contenuti:
FF – like su ogni singolo commento
FF – permalink su ogni singolo commento
FB – rss configurabile del proprio profilo+bacheca+messaggi
FF – griglia delle subscription, con la possibilita di variare la lista a cui appartengono e soprattutto togliere collettivamente da Home Feed (che ora è praticamente impossibile)
FF – Hide per argomento
FB – tag sugli elementi postati, propri e degli altri (sulla propria bacheca)
FF – tag sugli elementi e sui commenti, propri e degli altri
come al solito, i giornali online di queste parti arrivano con un bel po’ di ritardo a divulgare cose di cui magari non hanno neanche compreso il significato (il cosidetto “leggere tra le righe“)
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